Intervista a: A. Raimondo (Renishaw S.p.A.).

Questionario su software per CMM in preparazione ad un articolo di Probing

(utilizzare per la risposta la cella immediatamente sotto la domanda)

 

  1. L’utilizzo del linguaggio Standard DMIS è un plus oppure la programmazione proprietaria risolve ugualmente le necessità dell’utilizzatore? Tra un codice dotato di un vocabolario comune e un linguaggio proprietario, cosa è meglio secondo voi e che esperienze avete di feedback dai vostri clienti?

    Il linguaggio DMIS ha intrinseche tutte le funzioni basi ed avanzate per la gestione di ogni necessità all’interno della programmazione CMM.

    Rimane quindi per definizione il linguaggio più evoluto in tale ambito e si colloca allo stesso piano di un C++ o similari.

    I software proprietari, racchiudono al proprio interno delle strutture che permettono all’utente finale la scrittura di programmi per il controllo dimensionale senza aver conoscenza approfondita di alcun linguaggio di programmazione. Il contro di questo approccio è che l’utente finale riponga eccessiva fiducia nel software senza porsi alcuna domanda su quello che si sta facendo, arrivando anche a commettere errori grossolani, seguendo il motto: “se il software me lo permette vuole dire che è giusto.”

    Nel caso in cui si abbia l’esigenza di effettuare una misura particolare che non sia presente nel bundle di funzioni del software, risulta pressoché impossibile nella maggior parte dei casi, trovare un work around efficace, e si demanda al fornitore la tempistica per l’inserimento della funzione che mi necessita. Per questo motivo ritengo che i software più efficaci siano quelli che offrano sia funzioni strutturate per agevolare le operazioni ordinarie, sia la possibilità di utilizzare direttamente il linguaggio DMIS (obbligatoriamente nativo) per la creazione di routine personalizzate e riutilizzabili. Più il software riesce a mixare le due modalità operative in maniera semplice e funzionale, più è un ottimo prodotto.

    Mi piace pensare al software di misura come ad un Framework metrologico piuttosto che a un software fine a se stesso; anche i clienti, capite le reali potenzialità, apprezzano questo tipo di approccio

  2. I++ è un linguaggio d’interfaccia unificato per permettere applicazioni su piattaforme diverse. Un cliente beneficia realmente di questo protocollo? Esiste sul mercato uno standard? Qual è lo stato dell’arte e che esperienze avete?

    Il protocollo I++ abbatte il connubio imprescindibile macchina controllo proprietari.

    Questo permette la portabilità dei programmi da una macchina all’altra e quindi la possibilità di lavorare anche durante guasti o manutenzioni programmate, riducendo se non addirittura annullando i costi di fermo macchina.

    Maggiore è la diversità del parco macchine installato, maggiore sarà il beneficio che il cliente otterrà mediante l’utilizzo del protocollo I++.


  3. Le norme sulle tolleranze (sistemi ISO‑GPS o ASME‑GD&T), sono facilmente fruibili dagli utilizzatori? È possibile per loro applicare differenti metodi di analisi e di calcolo? Molti utilizzatori chiedono le differenze tra i due sistemi, come rispondete alle loro domande?

    Il nostro software è compatibile con le vigenti normative, ed il nostro personale è formato per supportare gli utilizzatori nella comprensione delle differenze tra i due sistemi.


  4. Il vostro software è già stato utilizzato su sistemi duplex (es. doppio braccio in modalità sincrona)?

    Si, in alcuni settori tra cui automotive.


  5. Il vostro software è già stato utilizzato su macchine utensili? Quali potenzialità e criticità?

    Nella nostra gamma di prodotti, esistono software da utilizzare sia per la CMM che per la macchina utensile.


  6. Nelle aziende sono presenti numerosi CAD; come si valutano le potenzialità di un software rispetto ai file CAD presenti in azienda?

    All’interno del nostro software sono presenti diverse interfacce che favoriscono l’uso dei principali sistemi CAD presenti sul mercato.


  7. Avete la capacità di gestire grandi nuvole di punti (es. creazione feature, estrapolazione elementi, meshing)?

    Il sistema Revo è in grado di campionare fino ad un massimo di 6000 punti al secondo.

    Tali punti possono essere gestiti sia all’interno del software che esternamente.

    Applicazione esterna utilizzata sulle palette è Apex Blade, in grado di generare in maniera totalmente automatica la path di scansione per il rilievo totale della superficie della paletta.

    Il percorso generato viene utilizzato dal software di misura per il rilievo; i milioni di punti acquisiti vengono utilizzati per fare un’analisi completa della paletta misurata.

    Con questa tecnologia si andranno ad eliminare completamente gli annosi problemi di scivolamento tastatore in prossimità del “Leading Edge” e del “Trealing Edge”, dando inoltre la possibilità di eseguire l’analisi su un numero infinito di sezioni.

    Tutto questo è possibile grazie al numero elevato di punti acquisiti e ad una tecnologia proprietaria, sempre basata su standard DMIS, che porta la misura di tali particolari ad un nuovo livello qualitativo.


  8. Come viene gestito il sistema offline? Come viene gestito sul PC collegato alla CMM?

    Basandosi esclusivamente sul protocollo I++, il client è sempre On-Line verso il Server; quest’ultimo può essere o non, collegato fisicamente ad una CMM.

    Tutte le informazioni del sistema sono gestite direttamente dal server e quindi si ha la possibilità di simulare completamente la macchina seppure non collegata. Si possono simulare tempi ciclo, cambi tastatori e quant’altro, come se la macchina fosse fisicamente connessa e online.

    La comunicazione I++ tra Client e Server avviene tramite protocollo TCP/IP. Dà la possibilità di utilizzare Pc diversi, non necessariamente aventi la stessa potenza di calcolo, e riduce ulteriormente i costi.


  9. Il mercato presenta da sempre i sensori trigger e ormai molto consolidati sono anche i sensori in scansione continua a contatto. Da alcuni anni si vedono sempre più laser e telecamere. Una richiesta del mercato sembra essere dunque la versatilità delle applicazioni. Come siete posizionati rispetto alla capacità di interfacciarvi con differenti sensori? Riuscite a gestire differenti tipologie di sensori in contemporanea?

    I nostri sistemi Revo-2 hanno la possibilità di montare sonde differenti. Sono a disposizione sensori triggher, sensori a scansione continua a contatto, telecamere, rugosimetri e altri. Tutti trovano posto sullo stesso Rack utensili, permettendo un rapido cambio di tecnologia in modo totalmente automatico all’interno dello stesso programma senza nessun fermo macchina.


  10. Per ottimizzare la velocità di esecuzione dei part-program di misura, molti costruttori di CMM propongono soluzioni di sensori a 5 assi; voi cosa ne pensate?

    Siamo gli unici a proporre sul mercato una soluzione a cinque assi di movimentazione in continuo perché pensiamo che offrano il miglior rapporto tra qualità e capacità produttiva.

    I clienti che utilizzano la tecnologia 5 assi, hanno raggiunto delle riduzioni del tempo di misura superiori al 70%.

    I sistemi 5 assi si sono rivelati vincenti in ambito produttivo, creando di fatto una macchina virtuale aggiuntiva a quella esistente.

    Soprattutto in situazioni di difficile accesso al pezzo, geometrie complesse e altri particolari dove viene richiesta un’alta velocità di esecuzione programma senza compromettere le prestazioni metrologiche.


  11. Quale modalità di reportistica proponete e quanto siete disponibili a personalizzare esigenze del cliente rispetto a interfaccia con altri prodotti commerciali? Esiste la necessità di avere reportistica innovativa? (ad es. PDF3D, mappa termica in 3D). Questa innovazione potrebbe essere un plus per gli utilizzatori?

    Il nostro software ha la possibilità di esportare in maniera semplice ogni punto rilevato e quindi l’elaborazione tramite software di terze parti risulta semplice ed immediata.

    Il nostro software ha la possibilità di creare facilmente reportistica personalizzata. In modo altrettanto semplice ha la possibilità di esportare ogni punto rilevato e quindi eventuale elaborazione con software di terze parti risulta semplice ed immediata.


  12. Il vostro software ha strumenti per fare elaborazioni per ottimizzare le prestazioni metrologiche? Avete strumenti di strategia di misura dedicati (ad es. modalità di misura comparativa)?

    Si, abbiamo la possibilità di effettuare misure comparative.

    La capacità della testa Revo di eseguire un numero molto elevato di rivoluzioni, ci consente di compensare tramite armoniche anzichè punto punto, ottenendo prestazioni migliori sia in precisione che in accuratezza.

    Questo metodo permette di mantenere elevate prestazioni in tutto il volume della macchina.


  13. Avete strumenti di stima dell’incertezza delle caratteristiche misurate?

  14. Quali sono le caratteristiche offerte dal software per migliorare la produttività aziendale? I clienti sono consapevoli di queste opportunità e/o stimolano i produttori di software a lavorare in questa direzione?

    Il nostro è l’unico software che permette la misura in continua a 5 assi, e questo è di per se il miglior strumento per incrementare la produttività di ogni azienda. I clienti ne sono sempre più consapevoli e ci stimolano costantemente a continuare su questa strada.

  15. Rispetto all’industria 4.0 e alle potenzialità che offre, che possibili utilizzi vedete nel futuro dei software di misura?

    Il software di misura è in continua evoluzione e crescerà adattandosi sempre più a quelle che sono le possibilità offerte dall’industria 4.0.


  16. Alcune aziende propongono contratti di manutenzione per il software di misura. Che benefici portano quelli che proponete (se li proponete)?

    I nostri contratti di manutenzione permettono ai clienti di avere il software sempre aggiornato, la macchina sempre operativa ed un servizio di assistenza rapido ed efficace.


  17. Molti clienti fanno fatica a capire la differenza tra proprietà e licencing del prodotto. Ci potete chiarire questo punto? Quando un cliente compra il vostro software di misura, cosa sta comprando?

    Il cliente sta acquistando la possibilità di utilizzo di un software metrologico in base alle capability richieste.

    Non ha nessuna scadenza nel tempo e può essere utilizzata su un numero infinito di Pc o installazioni. Trattandosi di una chiave hardware è chiaro che posso installare il software su più macchine, ma potrò utilizzarlo solamente dove attacco la chiavetta.

 

CMM CLUB

L'Associazione CMM Club Italia è nata
il 3 dicembre 1997 sotto il patrocinio e la guida scientifica dell'Istituto di Metrologia "Gustavo Colonnetti" del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IMGC).
Nel 2006 dalla fusione IMGC con IEN è nato l’INRiM: Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica.

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